Perché alcune volte una persona reagisce male in una determinata situazione mentre altre volte la stessa situazione non le suscita la stessa reazione?

Perché una stessa situazione a qualcuno suscita una reazione negativa mentre ad altri non suscita la stessa reazione?

Dobbiamo sapere che la nostra reazione dipende fondamentalmente da due cause concomitanti: una causa che possiamo chiamare “esterna”, ed una causa che possiamo chiamare “interna”.

La causa esterna è la situazione così come la possiamo osservare “oggettivamente”, mentre la causa “interna” è il nostro stato d’animo con cui ci presentiamo a quella data situazione.

Se per esempio ci troviamo in fila alla posta e siamo sereni e disponibili, se una persona ci chiedesse di passare avanti per una sua emergenza probabilmente reagiremmo con gentilezza, e le concederemmo il favore.

Ma nella stessa situazione di fila alla posta, se fossimo nervosi o se avessimo uno stato d’animo di angoscia per altre cose da fare, probabilmente reagiremmo male alla stessa richiesta di cortesia.

Così come un’altra persona al nostro posto, pur avendo magari altri impegni successivi, potrebbe rispondere con disponibilità alla stessa richiesta di favore.

Le nostre reazioni, infatti, sono condizionate sia dalla situazione oggettiva in cui ci troviamo, sia dai pensieri che abbiamo nella nostra mente, mentre ci troviamo in quella determinata situazione.

Supponiamo poi che fossimo stati disponibili a concedere alla persona di passarci avanti nella fila alla posta, ma dopo aver concesso il favore ci innervosiamo perché facciamo tardi per un altro impegno. Andiamo poi all’appuntamento con qualcuno e, senza apparente motivo “oggettivo”, interloquiamo con aggressività con la persona cha abbiamo incontrato. Questa persona però, analizzando il proprio comportamento, è convinta di non aver fatto nulla di specifico per farci reagire con tale aggressività. Ma allora perché abbiamo assunto un tono così aggressivo?

La causa che ci verrebbe da ricercare di solito coinvolge nella nostra mente la ricerca di un motivo nell’agire della persona incontrata, ma la realtà è ben diversa: in noi si è innestato un effetto “latente” del nervosismo accumulato alla posta, effetto che si è “manifestato” non appena si è instaurata una “relazione” che ci ha consentito di manifestarlo, nel nostro caso il dialogo con la persona incontrata.

Perché è così importante essere consapevoli dell’esistenza della causa interna, della causa esterna, dell’effetto latente e dell’effetto manifesto?

Perché ogni cosa che facciamo, pensiamo, subiamo, ogni situazione che viviamo genera in noi un “effetto latente”, effetto che però si manifesterà quando si presenteranno le opportune “relazioni” tali da renderlo manifesto. E tali “relazioni” potranno presentarsi subito o più in là nel tempo, magari giorni, mesi o anni. Nel frattempo altri effetti latenti si saranno accumulati e magari verranno tutti insieme manifestati non appena se ne presenterà la “relazione” sufficiente.

Analogamente le “cause interne” che agiscono dentro di noi sono così potenti da condizionare i nostri pensieri, le nostre emozioni, le nostre azioni anche più delle più evidenti “cause esterne“, e  se non rimuoviamo tali cause interne, rimuovere quelle esterne potrebbe non risolverci il problema.

Non solo, ma mente le cause interne di solito sono nostri pensieri, emozioni e stati d’animo, e sono sotto il nostro controllo, quelle esterne non sempre sono da noi modificabili.

E’ il caso per esempio del traffico, nel quale se abbiamo un animo sereno non ci arrabbiamo,  mentre se abbiamo l’animo disturbato ci innervosiamo e magari agiamo con azioni tanto aggressive quanto inutili o addirittura pericolose.

Ed ecco che addestrare la mente a osservare le cause interne, ed a gestirle, addestrare la mente a evitare che si ingenerino gli effetti latenti, può essere più utile ed efficace che cercare di cambiare continuamente il mondo che ci circonda, le cose, le situazioni o gli altri.

“Semina un pensiero e nascerà un'azione / Semina un'azione e nascerà un'abitudine / Semina un'abitudine e nascerà un carattere / Semina un carattere e nascerà un destino / …poiché la mente precede i modi d'essere, originati dalla mente, creati dalla mente / nella mente ha origine la sofferenza; nella mente ha origine la cessazione della sofferenza.”













Causa interna, causa esterna, effetto latente, effetto manifesto
RIFLESSIONI:

Analizzare ed individuare:

  • Causa interna
  • Causa esterna (o Relazione)
  • Effetto latente
  • Effetto manifesto (o Retribuzione)


L'intenzione ed il pensiero:

  • Pensiero -> Azione
  • Azione -> Abitudine
  • Abitudine -> Carattere
  • Carattere -> Destino

  • poiché è nella mente che ha origine la sofferenza,  nella mente ha origine la cessazione della sofferenza.

Addestrare la mente a osservare le cause interne, ed a gestirle, addestrare la mente a evitare che si ingenerino gli effetti latenti, può essere più utile ed efficace che cercare di cambiare continuamente il mondo.
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