La nostra mente, almeno intesa come risultato funzionale dell'attività celebrale, si struttura al suo interno come una complessa "Rete Neurale" hardware e software.
Le "Reti Neurali" software sono sistemi informatici che, una volta realizzati ed attivati, "apprendono" modificando i propri parametri funzionali in base a due fattori fondamentali: la struttura di partenza e gli insiemi degli input e degli output che ricevono.
A tali Reti Neurali si presentano ripetutamente in input degli "stimoli", e contemporaneamente in output si presentano i "risultati" considerati corretti per gli stimoli dati in input.
Ad ogni presentazione (che potremmo definire come un "evento di addestramento") la Rete Neurale si modifica tramite un sistema di feedback, e dopo svariati eventi di addestramento (che rappresentano l'"esperienza" della Rete Neurale), si consolida il sistema rendendolo sempre più capace di riprodurre automaticamente i risultati "corretti" in base agli stimoli ricevuti.
Finito il periodo di addestramento della Rete Neurale, tale rete viene utilizzata per generare autonomamente risultati che la Rete riterrà corretti, fornendole in input nuovi stimoli dello stesso tipo (anche se non identici) di quelli ricevuti nella fase di addestramento.
Similmente la nostra mente "apprende" da ciò che in fase di addestramento ha "imparato" a vedere come risultati considerati "corretti" in base agli stimoli ricevuti, con due sostanziali differenze rispetto alle Reti Neurali software: la sua struttura fisica, oltre che i parametri funzionali della stessa, viene modificata durante la fase di apprendimento, ed inoltre la fase di addestramento e quella di utilizzo sono sovrapposte e non fasi nettamente distinte.
Ma cosa succede se cambia il "contesto" in cui la mente deve operare ed i risultati inizialmente considerati corretti non sono più validi?
Il "contesto" in questo caso è un concetto molto ampio: può essere la vita adulta rispetto a quella famigliare, le responsabilità anziché la fanciullezza, un posto di lavoro differente, una situazione nuova, etc... Ma anche una malattia, una menomazione, una emozione negativa che comporta sofferenza, un contesto di "ruminazione mentale" differente, pensieri nuovi, etc...
Modificare la mente significa agire su due fronti: quello più prettamente hardware e quello più prettamente software, anche se in realtà i due sistemi non sono disgiunti nel cervello.
Il Neurologo, il Chirurgo operano sul cervello inteso come organo fisico, materiale, lo Psichiatra agisce sulla chimica e sulla funzionalità del cervello, e lo Psicologo/Psicoterapeuta agisce sulla sua "programmazione" software.
Ma ogni attività che ci fa impiegare la mente collabora alla sua modifica, anche se in modi e con risultati differenti.
Ci sono molti modi per cambiare la mente, alcuni sono metodi "riservati" a medici o psicologi (interventi, medicine, psicoanalisi, etc.), mentre altri sono alla portata di "tutti" (esperienze nuove, meditazione, gruppi di aiuto, condizionamenti religiosi, etc.).